Migliora nel terzo trimestre del 2013 la fiducia dell'industria alimentare. Questo il risultato dell'indagine condotta nel mese di settembre presso le imprese del Panel Ismea dell'industria alimentare.
L'indice di clima, seppure ancora negativo e pari a -4,2, risulta in crescita di 2,6 punti sul valore del trimestre precedente e di 2,5 punti su base annua (il campo di variazione dell'indice è compreso tra -100 e +100).
A determinare il miglioramento dell'indice ha principalmente contribuito la componente degli ordini e, in misura più contenuta, quella delle attese di produzione; mentre le scorte sono state date in leggero aumento. Prosegue così la lieve ripresa osservata già a partire dallo scorso trimestre, sulla quale continua ad avere un ruolo importante la domanda estera. Il buon andamento del mercato di oltreconfine viene confermato dai dati Istat relativi all'export dei prodotti agroalimentari italiani (in valore) che indicano per il periodo gennaio-luglio 2013 un +7,1% su base annua per i prodotti dell'agricoltura nazionale e un +6,9% per i prodotti dell'industria alimentare.
Dai risultati dell'indagine Ismea declinati per settore si evince che la maggior parte dei segmenti dell'alimentare ha messo a segno un miglioramento della fiducia rispetto al secondo trimestre dell'anno, quantunque l'indice in alcuni casi continui a collocarsi su terreno negativo (industria della prima lavorazione delle carni rosse e bianche, dell'olio di oliva, lattiero-casearia e dei gelati). In complesso, nel trimestre, si contraddistinguono per la loro buona prestazione l'industria dei prodotti da forno, quella dolciaria, del riso, della pasta, mangimistica, della lavorazione del pesce e dei salumi, con un indice della fiducia particolarmente positivo. In modo speculare, i settori del beverage (vino, acque naturali e bevande analcoliche), quello molitorio e l'industria del pane si caratterizzano per un livello particolarmente basso dell'indice.
A livello territoriale, il clima di fiducia registra un miglioramento su base trimestrale nelle aree di Nord Ovest e del Centro, mentre peggiora in quelle di Nord Est e del Mezzogiorno. Conseguentemente, l'indice si sposta su terreno positivo al Centro, per rimanere invece negativo in tutte le altre aree del Paese.
Infine, l'approfondimento trimestrale sull'andamento della domanda ha messo in luce uno scenario complessivamente incerto, che si contrappone a quello più stabile dello scorso anno. Negli ultimi dodici mesi, in base alle dichiarazioni degli operatori interpellati, il grado di utilizzo degli impianti delle imprese agroalimentari si è ridotto rispetto al livello dei dodici mesi precedenti; e si è accorciato anche il periodo di produzione assicurata dagli ordini in portafoglio. Rimangono invece positive le attese degli operatori sull'andamento degli ordini e dei prezzi per i prossimi dodici mesi, specie nei settori maggiormente export-oriented dove lo sbocco estero rappresenta una componente determinante della positività delle imprese.
L'indagine completa, comprensiva di grafici e tabelle è disponibile in PDF