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Fiera del bovino da latte di Cremona: Ismea presenta "Produzioni zootecniche di qualità: penetrazione sul mercato nazionale e mondiale"
Roma, 28 ottobre 2010
Una forma su quattro di formaggi Dop prende la via dei mercati esteri. Con una quota del 27% sulla produzione totale raggiunta nel 2009, si consolida sempre di più la vocazione estera per i prodotti lattiero caseari nostrani a denominazione.
Il trend dell'export di formaggi Dop appare estremamente positivo. Solo nell'ultimo anno si è registrata un crescita del 12% circa e, nell'ultimo quinquennio, il valore trasferito oltre frontiera è cresciuto di quasi il 50%.
A fare la parte dei leoni sono soprattutto il Grana padano, che nel 2009 ha concentrato il 45% sul totale dell'export dei formaggi a marchio Ue e il Parmigiano Reggiano (24%). Seguono il Pecorino Romano (12%), il Gorgonzola (9%), e la Mozzarella di bufala Campana (7%). Il valore dei primi 5 formaggi ammonta al 97% del totale del valore dei formaggi esportati.
Quello dei mercati esteri, sottolinea l'Ismea nell'ambito del Convegno "La difesa delle produzioni zootecniche di qualità a tutela del produttore e del consumatore" previsto oggi alla Fiera di Cremona, appare quindi un bacino promettente e per molti versi inesplorato per le piccole produzioni, generalmente provenienti da imprese le cui dimensioni rendono difficili politiche di internazionalizzazione.
Circa la composizione dell'export il settore caseario delle Dop evidenzia un buon equilibrio tra destinazioni intra ed extra UE ( 59% Ue, 41% extra-Ue).
Sul fronte interno, gli acquisti delle famiglie italiane di formaggi Dop concentrano il 32% circa del mercato domestico dell'intero comparto a denominazione, anche se la dinamica del 2009 degli acquisti in valore ha mostrato un calo dello 0,9%. Migliore il trend delle vendite in questo primo semestre del 2010, con una crescita del 2,3% sull'analogo periodo dello scorso anno.
Ismea - UO comunicazione
Enrica Ruggeri, Vanna Sportelli, Andrea Festuccia, contatta via mail
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