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Condizionalità: dalla biodiversità alla tutela dell'ambiente l'agricoltura protagonista dello sviluppo sostenibile
Roma, 11 ottobre 2010
Riduzione dell'erosione del suolo, mantenimento della fertilità dei terreni, salvaguardia della biodiversità: sono i primi risultati positivi ottenuti dall'agricoltura italiana nella nuova sfida ambientale tracciata dalla Politica agricola comunitaria che a questi obiettivi destina una fetta importante dei finanziamenti Pac. La parola-chiave di questa nuova strategia è la cosiddetta "condizionalità". Si tratta dell'insieme di regole che gli agricoltori devono rispettare per garantire standard elevati di difesa dell'ambiente e del territorio, sicurezza alimentare e salute pubblica, benessere degli animali.
I dati emersi dal primo rapporto sull'applicazione di questa clausola ambientale, presentato venerdì a Roma nel corso del Workshop Condizionalità 2010, organizzato dalla Rete Rurale Nazionale del Ministero delle Politiche agricole (in collaborazione con la Commissione europea e dell'ente pagatore nazionale), vanno in questa direzione. Sia per quanto riguarda l'intensità dei controlli, sia sui risultati raggiunti.
Sul primo punto, le verifiche in campo sul rispetto dei vincoli imposti dalla normativa europea ha interessato nel 2008 oltre 22mila aziende, più che quadruplicate rispetto al 2005, anno in cui il sistema è stato implementato. Le infrazioni contestate sono state 2.600, legate in molti casi alla complessità operativa e burocratica dei criteri di gestione obbligatori, in particolare l'applicazione delle prescrizioni agronomiche nelle zone vulnerabili ai nitrati.
Queste complessità non hanno comunque impedito di raggiungere concreti risultati positivi in termini di impatto ambientale dell'attività agricola.
La mappa delle criticità ambientali è variegata e diversificata su base territoriale. Le aziende agricole a maggior rischio di erosione in Italia sono concentrate in zone-declivi (fascia alpina e appenninica) ma anche in Sicilia, e interessano oltre il 30% del territorio. Gli interventi di condizionalità, quale quello della regimazione delle acque, hanno mostrato una buona efficacia riducendo il rischio di erosione di tre volte (da 30 tonnellate a meno di 10 tonnellate/ha). Gli interventi di condizionalità dedicati al mantenimento dell'habitat e del paesaggio hanno mostrato un impatto positivo sulla biodiversità: dai dati di monitoraggio dell'avifauna in ambienti agricoli emerge,
dall'introduzione della Condizionalità e del disaccoppiamento (2005), un graduale incremento delle specie ornitologiche (in media del 10%).
Aprendo i lavori, il Direttore generale della competitività per lo sviluppo rurale del Ministero delle politiche agricole Giuseppe Blasi, ha sottolineato l'importanza di questo confronto europeo: "Nell'ambito della condizionalità esistono dei punti chiave come controllabilità dei risultati in campo, nessuna discriminazione tra agricoltori, semplificazione e possibilità di comunicare all'opinione pubblica i risultati raggiunti. Elementi che possono contribuire ognuno con la propria parte alla costituzione di un pacchetto di impegni fondamentali per il concetto di agricoltura come produttrice di beni pubblici, anche in vista della prossima riforma comunitaria post-2013. Su questa linea, oggi abbiamo presentato una serie di buone pratiche a livello europeo e abbiamo cercato di mostrare la loro applicabilità nel contesto attuale"
Come tutte le clausole, anche la condizionalità prevede una penale in caso di inadempienza che, in funzione del livello di infrazione, può comportare una riduzione dei contributi comunitari fino al 20 per cento; nei casi più gravi e reiterati si può arrivare al'esclusione del pagamento annuale.
Attualmente, il totale degli aiuti diretti erogati alle aziende agricole italiane sotto forma di "titoli Pac" (1° pilastro) ammontano a circa 3,8 miliardi di euro, frazionati in 9,5 milioni di titoli abbinati a 8,48 milioni di ettari. La media degli aiuti diretti per azienda è pari a 2.500 euro, che comprende una forbice molto ampia a livello regionale: in testa la Lombardia, con una media di oltre 10.000 euro per azienda, seguita dei 6.500 euro del Piemonte; in coda la Liguria, con meno di 600 euro.
In merito al 2° Pilastro la condizionalità si applica a diverse misure dell'Asse 2 (Misure ambientali) per un ammontare di quasi un miliardo di euro l'anno.
I requisiti di condizionalità interessano attualmente 1,3 milioni di aziende agricole, quasi il doppio rispetto al 2005, per il progressivo aumento dei vincoli ma anche per le successive riforme Pac che hanno fatto confluire diversi regimi di aiuti comunitari all'interno del Pagamento unico aziendale.
Un giro di vite voluto dall'Unione Europea proprio per rafforzare i comportamenti virtuosi degli agricoltori, in coerenza con il nuovo modello europeo che vede l'agricoltura non più come semplice serbatoio di materie prime agricole, ma anche come produttrice di "beni pubblici" a vantaggio dell'intera collettività. Un obiettivo destinato a rafforzarsi con il prossimo negoziato sulla Pac e sulle prospettive finanziarie post 2013.
Ismea - UO comunicazione
Enrica Ruggeri, Vanna Sportelli, Andrea Festuccia, contatta via mail
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