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Agroalimentare: export in ripresa nel primo trimestre 2010
Roma, 11 maggio 2010
Ismea stima un incremento dell'1,4% dell'export agroalimentare nel I trimestre del 2010, ma il disavanzo monetario del settore potrebbe aumentare. Il 2009, al contrario, anche con un -4,7% degli introiti, si chiude con un miglioramento del deficit in valore.
Potrebbe risultare in peggioramento il deficit agroalimentare italiano nel primo trimestre dell'anno, con un incremento del valore delle esportazioni (+1,4%) inferiore a quello delle importazioni (+4%). È quanto emerge dalle stime Ismea contenute nell'ultimo numero di Tendenze, il trimestrale di analisi e previsioni sull'agroalimentare.
Nel 2009, invece, la bilancia commerciale del settore ha registrato un disavanzo di 6,5 miliardi di euro, in netto miglioramento rispetto al 2008 (-8,4%). Le importazioni hanno infatti registrato un calo più accentuato sul fronte degli introiti (-5,5%) rispetto alle esportazioni (-4,7%), come conseguenza del netto ribasso dei valori medi unitari.
In riferimento allo stesso periodo dell'anno, l'aggregato Made in Italy ha visto una flessione dei quantitativi esportati (-1,4%) risultata più marcata in termini monetari (-5,2%), portando a un peggioramento dell'attivo dell'aggregato.
Analizzando le voci più rappresentative, il vino ha registrato un consistente incremento dei volumi consegnati oltre i confini nazionali, stabilendo con 19,2 milioni di ettolitri, il miglior risultato degli ultimi venti anni. Tale aumento non si è però tradotto in maggiori introiti. Nel 2009, infatti, il comparto ha visto ridurre le sue entrate del 3,7% rispetto all'anno precedente.
Brusca battuta d'arresto per le esportazioni di frutta fresca che hanno subito un flessione degli introiti del 18%, solo in parte compensati dall'incremento dei volumi (+1,5%). Anche la pasta perde l'8,8% dell'export in valore a fronte di un + 2,8% in quantità.
In aumento, invece, gli introiti per legumi e ortaggi in scatola, formaggi e latticini, prodotti della panetteria e biscotteria, carni preparate e salumi, rispetto ai quali l'aumento dei quantitativi esportati risulta però limitato agli aggregati formaggi e latticini e carni preparate e salumi.
Per quanto riguarda infine l'olio, il 2009, nonostante una performance dell'export poco brillante (-13% in valore; - 3% in quantità) si è chiuso con una bilancia commerciale in attivo, per la prima volta dopo nove anni.
Ismea - UO comunicazione
Enrica Ruggeri, Vanna Sportelli, Andrea Festuccia, contatta via mail
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