Roma, 25 marzo - È stato pubblicato il Report Agrimercati, in cui Ismea analizza
le principali dinamiche del settore agroalimentare italiano nel 2021, con
particolare riferimento al 4° trimestre 2021. L'agroalimentare nazionale, spiega
l'Ismea, ha mostrato nel 2021 una buona tenuta dopo lo shock pandemico. La
lieve flessione del valore aggiunto agricolo è avvenuta in un contesto
caratterizzato dalla crescita della produzione industriale, spinta da un export
in decisa ripresa. Il 2021 si è chiuso con un balzo a doppia cifra delle vendite
all'estero del made in Italy agroalimentare (+11%) che ha raggiunto il
valore record di 52 miliardi di euro.
Sul fronte dei consumi interni, gli acquisti alimentari domestici hanno registrato nel
2021 una flessione in valore molto lieve (-0,3%), soprattutto in confronto con l'eccezionale
annata precedente e la contemporanea riapertura dei canali horeca. La spesa di
cibo e bevande si è attestata nel 2021 su un valore di circa 87,3 miliardi di
euro, superiore del 7,5% rispetto all'anno precrisi (2019).
Tuttavia, l'aumento dei
costi delle materie prime e dell'energia è un fattore che grava
pesantemente sia sul settore primario, sia sull'industria alimentare,
sommandosi ai problemi collegati ai trasporti e alla logistica. In questo
contesto appare chiaro il peso determinato dai mutati equilibri geopolitici; le
conseguenze dirette e indirette della guerra tra Russia e Ucraina avranno
un elevato impatto sullo scenario internazionale, sia per l'accentuata
instabilità dei mercati finanziari e le pressioni al rialzo dei prezzi di tutte
le materie prime, anche di natura speculativa, sia per l'introduzione di
sanzioni e restrizioni commerciali.
L'incremento dei listini era già stato fotografato
dall'Indice dei prezzi Ismea a fine 2021: durante l'ultimo trimestre dell'anno è
continuato infatti il trend di espansione dei prezzi dei prodotti
agricoli nazionali, con un incremento tendenziale del 15%, dietro la spinta
soprattutto dei prodotti vegetali (+19,5%), ma anche di quelli zootecnici
(+10%). L'incremento dei prezzi dei mezzi correnti di produzione è stato
evidenziato anche dall'indice elaborato dall'Ismea, che nel quarto trimestre
del 2021 ha segnato un +10,3% tendenziale, dovuto soprattutto ai listini dei
concimi (+27,4%), dei prodotti energetici (+19%) e dei mangimi (+14,8%).
Trascinato dagli aumenti di prezzo di molte materie prime così come da costi di
trasporto marittimo sempre più proibitivi, il comparto concimi agricoli
già dagli ultimi mesi del 2021 sta vivendo un periodo "caldo".
Le prospettive per il 2022
sono inequivocabilmente influenzate dalla crescita dei prezzi dei prodotti
alimentari, dalla riduzione del potere d'acquisto delle famiglie per l'aumento
delle bollette e dalla nuova incertezza sulla ripresa economica nello scenario
di crisi determinato dalla guerra tra Russia e Ucraina.
Ismea - comunicati stampa
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