Si è tenuto oggi, presso il Teatro Lyrick di Assisi, il XIV Convegno nazionale sulla gestione del rischio in
agricoltura organizzato Ce.S.A.R.
Umbria (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale dell'Umbria) e
ASNACODI Italia (Associazione Nazionale Condifesa Italia) in collaborazione con il Dipartimento di
Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia.
Nonostante
la situazione di emergenza pandemica, i partecipanti sono stati più di mille, di
cui circa 320 in presenza nella bellissima location del Teatro Lyrick di Assisi,
che si sono dati appuntamento nella città serafica per fare il punto con i
massimi esperti del settore sulla gestione del rischio in agricoltura.
Apre
il XIV Convegno il saluto istituzionale del sindaco di Assisi e presidente
della Provincia di Perugia Stefania Proietti, fiera di ospitare la
manifestazione vista nell'ottica di grande opportunità per questo territorio.
Di
particolare rilevanza in questa edizione la presenza del Ministro delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, rappresentante
di un nuovo approccio organico e integrato al tema, che ha dichiarato:
«I
dati illustrati oggi dimostrano come il mercato assicurativo agricolo sia
sempre più condizionato dall'aumento dell'intensità e della frequenza degli
eventi atmosferici avversi, che anche nel 2021 hanno causato danni ingenti
all'agricoltura. Per questo abbiamo deciso di istituire uno strumento
innovativo per la gestione del rischio in agricoltura: il Fondo Mutualistico
Nazionale. Si tratta di una misura di grande rilievo, che abbiamo fortemente
voluto in Legge di Bilancio, del valore di 350 milioni di euro all'anno. Con le risorse a disposizione si punta a
creare una rete di sicurezza per i circa 700.000 agricoltori che percepiscono
pagamenti diretti della PAC contro i danni catastrofali, e coprire quei settori
dell'agroalimentare che in molti territori del Paese sono sotto-assicurati e
non assicurati.
Tenendo
anche conto dei 340 milioni di euro che saranno destinati annualmente alle
assicurazioni agevolate e ai fondi di mutualizzazione esistenti, compresi gli
strumenti di stabilizzazione del reddito, il settore agricolo, a partire dal
2023, avrà a disposizione un pacchetto completo di misure per la gestione del
rischio del valore di quasi 700 milioni di euro all'anno.
Insieme
alla riforma della PAC e al Piano strategico nazionale della PAC intendiamo
dare una opportunità da cogliere per rilanciare il sistema delle assicurazioni
agevolate e degli strumenti di gestione del rischio innovativi, particolarmente
importanti in uno scenario di aumento dei costi di produzione e di progressiva
erosione dei valori ad ettaro dei pagamenti diretti».
Sono
inoltre stati presentati da ISMEA i risultati della campagna 2021: il
mercato delle assicurazioni agricole agevolate in Italia ha raggiunto il valore
di 8.887 milioni di euro, evidenziando un incremento del 5,1% sul
2020. Si tratta di un nuovo massimo, che si inserisce in un trend di
crescita ormai pluriennale, al netto dell'assestamento registrato nel 2020, quando
- in piena emergenza pandemica - il mercato aveva sostanzialmente confermato il
valore dell'anno precedente.
La
composizione del portafoglio assicurativo che emerge dal preconsuntivo di
campagna conferma la forte concentrazione dei contratti sulle colture vegetali,
al contrario delle strutture aziendali e delle produzioni zootecniche. Queste
ultime hanno rappresentato tuttavia, nell'anno appena trascorso, il segmento
più dinamico, con un aumento dell'11,3% del valore assicurato.
L'analisi
dei dati territoriali mette in luce una forte spinta da parte delle aree del
Mezzogiorno, che sta progressivamente restringendo l'ampio divario
esistente con il Nord Italia. Il peso del Settentrione rimane comunque
preponderante concentrando quasi l'80% del valore assicurato.
Complessivamente
ammontano a 64.782 le aziende che hanno sottoscritto un contratto assicurativo
agevolato nel 2021, relativamente
alle colture vegetali, un dato solo in lieve flessione (-0,4%) rispetto all'anno
precedente. Risultano invece in incremento le superfici assicurate (+2,2% sul
2020), per un ammontare di oltre 1,2 milioni di ettari, e il numero di polizze
(+1%).
«ISMEA
è stata individuata dall'ultima legge di bilancio quale soggetto gestore del fondo
mutualistico nazionale sulle avversità catastrofali - gelo, alluvioni, siccità»
ha dichiarato il prof. Angelo Frascarelli, presidente di ISMEA
«Si tratta di una novità assoluta in Italia e in Europa, che prenderà avvio nel
2023; gli agricoltori potranno essere risarciti, rispetto ai danni causati da
eventi estremi, grazie ad una dotazione di circa 300 milioni di euro. Per
questo ISMEA è già al lavoro per avviare una sperimentazione, nel 2022, che
metta a punto strumenti, dati e procedure».
Ciò
che si delinea alla conclusione dell'evento è un prospetto positivo per il
futuro della gestione del rischio in agricoltura, con un grado crescente di
sensibilizzazione degli attori politici, istituzionali e assicurativi in merito
alle necessità del settore; accompagnato da una crescente sinergia e
collaborazione con gli enti che seguono lo sviluppo agricolo e rurale da anni,
come ASNACODI Italia, il cui presidente Albano Agabiti ha dichiarato: «Stiamo
vivendo un cambio epocale per il nostro mondo una sfida, ma anche
un'opportunità, che dobbiamo affrontare e sfruttare tenendo in considerazione
in primis la sostenibilità degli strumenti di gestione del rischio, per gli
agricoltori, per il pubblico e per le compagnie. Al nostro servizio per
raggiungere questo importante obiettivo abbiamo a disposizione gli strumenti
tecnologici; come ASNACODI Italia abbiamo messo in campo un'importante
trasformazione digitale, un investimento straordinario che non è più
procrastinabile né per il mondo agricolo in generale né per le istituzioni».
Si
aggiunge Andrea Berti, direttore di ASNACODI Italia: «Le aziende
agricole del nostro Paese, i Condifesa del panorama Asnacodi Italia, le
istituzioni e tutto il sistema della Gestione del Rischio deve impostare una
vera e propria strategia di risk management a 360 gradi. Questo cambio di
approccio, fortunatamente, è già in corso, prova ne sono i valori assicurati
che risultano in crescita. Evoluzione che deve continuare anche in
quest'annata, appena iniziata».
Significativo
anche l'intervento di AGEA che ha sottolineato l'importanza di
rapportarsi con tutti gli stakeholder e di semplificare, di monitorare tutti
gli impegni per poter ottenere l'approvazione dalle Commissioni sulle
rendicontazioni e l'implementazione di una sinergia per l'evoluzione del
sistema di dati produttivi territoriali e una centralizzazione del dato al fine
di facilitare la restituzione degli stessi a tutti. Altro punto importante
sollevato da Gabriele Papa Pagliardini, Direttore Generale AGEA,
riguarda la semplificazione del DURC introdotto nel PNRR grazie all'intervento
del Ministro.
Infine,
l'Assessore Regionale Roberto Morroni si è espresso a nome della
Conferenza delle Regioni valutando il nuovo Fondo di mutualità come punto di
partenza per le strategie del piano regionale e come elemento indispensabile
per tutelare i prodotti e gli agricoltori.
Ismea - comunicati stampa
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