Cambiamenti climatici, emissioni - Documenti
La stima delle variazioni dello stock di carbonio connesse alle pratiche agronomiche
La stima dei saldi degli stock di carbonio legati alle attività del settore primario è il frutto dell'affinamento metodologico apportato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con il supporto di ISMEA, soggetto deputato al coordinamento della sezione agricola del Registro nazionale dei serbatoi di carbonio agroforestali, funzione svolta in stretto raccordo con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con l'ISPRA, l'Istituto nazionale per la protezione ambientale.
Valorizzando il contributo delle modalità di gestione previste dalla Politica agricola comune e, in particolare dai Programmi di sviluppo rurale, è stato possibile effettuare il calcolo puntuale dei flussi netti di gas serra per tutte le pratiche adottate, in linea con quanto previsto dalla metodologia internazionale IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico). Nei ricalcoli si è tenuto conto degli effetti netti su emissioni/assorbimenti di CO2 associati alle tecniche di coltivazione biologica, alle pratiche conservative, all'agricoltura sostenibile (integrata), al set-aside (messa a riposo dei terreni), all'agricoltura convenzionale e alle diverse modalità (ecocompatibili e tradizionali) di gestione dei pascoli.
Per le terre agricole coltivate, da un'emissione netta di +45,01 kt di CO2, calcolati con il vecchio metodo non tarato sulla sostenibilità delle tecniche agronomiche, si è passati a un assorbimento netto di -28.940,98 kt, mentre per i pascoli gestiti è cresciuto notevolmente il contributo in termini di assorbimento (da -391,30 a -5.360,78 kt).
Di seguito, il contributo nell'ambito della giornata di lavoro su stima e previsione del contenuto di carbonio nei suoli agricoli, organizzata da ISPRA e SNPA.