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Giugno 2017
 

Il sostegno alla competitività nello sviluppo rurale: vecchia e nuova programmazione a confronto

 

Gli ultimi dodici mesi, da giugno 2017 ad oggi, sono stati ricchi di nuove informazioni per chi si occupa di seguire l'evoluzione della politica di sviluppo rurale con lo scopo di fornire informazioni e interpretazioni utili a coloro che sono in prima linea nella definizione delle scelte di programmazione e di attuazione concreta della politica. Con la consegna delle ultime Relazioni Annuali di Esecuzione alla Commissione Europea e la graduale pubblicazione nel corso del 2017 delle Valutazioni ex post deiPSR 2007-13, sono stati messi a disposizione i dati finali sull'attuazione della politica di sviluppo rurale nella passata programmazione, sebbene, in un Paese con 21PSR , troppo frammentati per consentire un'immediata visione d'insieme. Allo stesso tempo, la programmazione 2014-20 è decollata e, ricostruito il quadro delle nuove scelte programmatorie delle regioni, si possono individuare le innovazioni e le vecchie e nuove criticità rispetto alla programmazione precedente anche alla luce dei primi dati di monitoraggio. Infine, l'attenzione negli ultimi mesi è stata catalizzata dall'avvio delle discussioni sullaPAC post-2020, che dalla Comunicazione della Commissione "Il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura" di novembre 2017 hanno avuto un'accelerazione con le proposte di riforma pubblicate il 1° giugno 2018, che mettono sul campo una possibile rivoluzione nei ruoli della stessa CE, degli Stati membri e delle Regioni nella politica di sviluppo rurale, con maggiori responsabilità nazionali e un'elevata attenzione alla valutazione dei risultati.
Queste novità recenti confermano l'importanza di mettere a disposizione una lettura d'insieme che si estenda all'intero decennio 2007-2016, con un'attenzione specifica al tema della competitività del settore agroalimentare, che è un obiettivo primario dellaPAC e rappresenta un importante contributo agli obiettivi strategici europei di sviluppo equilibrato. La motivazione di fondo del lavoro svolto è che guardare indietro e sapere chi eravamo e dove stiamo andando sia essenziale per ragionare sulle azioni future. L'obiettivo di analisi è ambizioso per l'ampiezza degli argomenti e del periodo analizzato, ma lungi dal voler arrivare a delle sentenze finali, propone soprattutto un metodo di analisi che potrebbe essere possibilmente replicato, ampliato e corredato da nuovi elementi in futuro.